Padre Pio: un VIP tra Purgatorio e Paradiso
Padre Pio sapeva quando una persona sarebbe morta. Padre Pio poteva ottenere la proroga del momento della morte.
Sapeva se una persona è salva e quanto tempo rimarrà  in Purgatorio. Era in contato diretto con le anime del Purgatorio.
Aveva visitato il Pugatorio.  Padre Pio pregava costantemente per le anime del Purgatorio.
Padre Pio si prendeva su di se le sofferenze degli altri.
Padre Pio sapevase una persona è già in cielo, e  può accompagnare egli stesso le anime in Paradiso.
Padre Pio emanava una luminosita' celestiale (radianza). A volte aveva l'apparenza di un gigante.

 

 


Momento della morte.

 

Fra una settimana lascerai questo mondo

Dopo la Messa e il ringraziamento Padre Pio chiamò da parte un uomo e gli disse: "Amico mio, fra una settimana lascerai questo mondo. Non temere! Preparati con umiltà. Ti starò continuamente vicino, e io stesso ti accompagnerò in cielo." L'uomo morì dopo una settimana esatta, e intorno a lui c'era gioia "perché certamente si sarà avverato che è andato in Paradiso." (Galeone, 80)

 

Momento buono

Nicolino Pompilio aveva due sorelle, Maria e Antonietta. Quando Nicolino si  ammalò  gravemente, a 40 anni, nel 1920, Padre Pio disse alle sorelle: "Io prego tanto per Nicolino, non mi muovo un istante dal suo capezzale, ma egli deve morire, perché ora è il momento buono per lui. Se avesse altri dieci anni di vita non sarebbe più così." Nicolino morì "santamente" dopo pochi giorni. (Covino, 31-2)

Ci vuole un altro po' di tempo

La sera del 19 marzo 1947, Padre Pio andò a visitare il suo caro amico don Peppino Massa che era ammalato, nel giorno del suo onomastico. Dopo averlo confessato gli rivolse parole di conforto e poi disse: "Non ancora è arrivata l'ora dell'incontro con Cristo: ci vuole un altro po' di tempo." Don Peppino Massa morì nel luglio del 1947. (D'Apolito, Padre, 56-7)

 

Chi muore prima

Padre Romolo disse a Padre Pio: "Noi due siamo quasi coetanei. Vorrei sapere chi deve morire prima. Padre Pio: "Vivremo a lungo tutti e due, però io morirò prima. E' stabilito che tu morirai molto vecchio." Padre Pio morì nel 1968, a 81 anni, Padre Romolo morì a novantacinque anni, nel 1981. (D'Apolito, Padre, 63) (Covino, 69-70)

 

Padre Luca da Vico

Padre Luca da Vico del Gargano era superiore del nuovo convento di Pietrelcina dove aveva lavorato intensamente per la nuova chiesa, e temeva di essere trasferito. Egli visito' Padre Pio che gli disse: "Tu resterai per sempre a Pietrelcina, Anche dopo la morte." Padre Luca morì in Pietrelcina il 2 novembre 1949, ed è sepolto nel cimitero di Pietrelcina. (D'Apolito, Padre, 115-6)

 

Re Giorgio VI d'Inghilterra

Secondo Kenneth Rose, nella sua biografia del Re Giorgio V d'Inghilterra, quando egli sali' al trono nel 1910 egli rifiuto' di dichiarare secondo la tradizione che il sacrificio della Messa e pregare la Vergine Maria sono "superstizione e idolatria." La sera del 20 gennaio 1936 nella stanza di Padre Pio c'erano il dottor Sanguinetti e Padre Aurelio da Sant'Elia a Pianisi che riporta il fatto. Mentre i tre parlavano, a un certo punto Padre Pio interruppe la conversazione, si inginocchiò e disse: "Preghiamo per il Re d'Inghilterra che presto si presentera' difronte al tribunale di Dio". Tutti e tre si misero a pregare in silenzio. La spiegazione la ebbero il mattino seguente quando dalla radio e dai giornali seppero che era morto Giorgio VI, re d'Inghilterra." (Parente, Padre 267-8) (Gallagher, Padre Pio, 138-9) (Carty, Padre Pio, 7-8) (Ruffin, Padre Pio, 241) (Gaudiose, Prophet, 118)

 

Re Giorgio V d'Inghilterra

 

Camperà!

Rosaria Balacco attestò: "Avevo 25 anni e mamma ne aveva 65. Un giorno dissi al Padre che ero preoccupata di rimanere sola, se mamma moriva. Padre Pio: "Hai voglia quanto camperà. Puo' darsi che muori prima tu." La mamma è morta a 96 anni, oltre trent'anni dopo il colloquio avuto con Padre Pio. (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 305)

 

Hai voglia a campare!

Padre Elia De Martino da Serracapriola, quando era ancora studente, nel 1940, disse a Padre Pio: "Io sono tubercolotico. Tutti mi dicono che sono spacciato, che devo morire." "Padre Pio guardandomi con un sorrisetto arguto e rassicurante disse: "Ah, tu devi morire? Hai voglia a campare, figlio mio." Padre Elia visse fino al 10 febbraio 2003. Aveva 87 anni. (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 306-7)

 

Non morirai

Padre Gian Battista Lo Monaco scrisse una specie di diario da cui si rileva che era un poco pauroso. Il 26 aprile 1939 disse a Padre Pio che lui si spaventava dei tuoni e lampi. Padre Pio: "Non ti spaventare dei fulmini, perché non morirai fulminato." Il 7 marzo 1940 disse a Padre Pio che c'era un terremoto a Palermo. Padre Pio: "Stai tranquillo. Non morirai sotto le macerie." Il 4 marzo 1940 doveva partire per l'America. Chiese a Padre Pio di Pregare per lui: " Non vorrei finire come Giona nel ventre di una balena". Padre Pio: "Non temere. Non morirai annegato!" Padre Gian Battista celebro' la prima messa a San Giovanni Rotondo nel 1937 e Padre Pio gli disse: "Prenotati pure per il venticinquesimo e io ascolterò la tua messa. Così avvenne. Poi Padre Pio gli disse: "Allora prenotati pure per il cinquantesimo: io non ci sarò, ma tu sì." Tutto avvenne come Padre Pio aveva predetto. (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 309-11)

 

Il grande passo

Un Padre Domenicano disse a Graziano Borelli di chiedere a Padre Pio come si doveva impostare la direzione spirituale di una certa anima. Padre Pio disse a Graziano: "Digli di preparare quell'anima all'incontro con Dio. La preparasse al grande passo: la morte." Il Padre Domenico, quando ebbe la risposta, fece in sorrisetto di scetticismo. Dopo quindici giorni il domenicano telefono' a Borelli" dicendogli che quella signora era morta. (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 312-3)

 

Quanto lavorerai!

Bernardino Cardinale era stato operato a Roma: gli avevano asportato un polmone per intero e metà dell'altro. I medici consigliarono ai familiari di riportarlo a Bari per farlo morire nella sua casa. La moglie andò con Bernardino da Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Bernardino disse a Padre Pio: "Padre vivrò, lavorerò? Non posso morire: ho un figlio di sei anni!" Padre Pio, battendogli più volte la mano sul petto rispose: "Vivrai, lavorerai, e quanto lavorerai!" E' ciò che avvenne.

(Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 317-8)

 

 

 

 

Proroga

Padre Pio poteva prorogare la morte di una persona

 

Don Pierino Galeone: "Padre, una signora di Martina Franca, affetta da tumore, ha i giorni contati e vi chiede di pregare per lei." Padre Pio guarda in alto e poi dice: " E va bene! il Signore le concede una proroga."  Nove anni dopo: "Padre, quella signora è tornata a star male." Padre Pio: "Io diedi una proroga, non la guarigione definitiva." La signora morì dopo meno di un mese. (Galeone, 81)

Cancro scomparso

Il dr. Francesco Ricciardi, di San Giovanni Rotondo, ateista e contrario alla religione e a Padre Pio, nel 1928 stava morendo di cancro allo stomaco. Egli rifiutò la visita dell'arciprete Giuseppe Prencipe, ma disse che si sarebbe confessato solo se Padre Pio andava da lui. Appena lo seppe, Padre Pio si recò immediatamente al suo capezzale, malgrado fuori fosse cattivo tempo. Il dr. Ricchiardi si confessò e ricevette anche da Padre Pio la comunione e l'olio degli infermi. Tuttavia, dopo tre giorni il dottore era guarito. Il cancro era sparito. Dr. Ricciardi riprese la sua normale attività, e ricominciò a frequentare assiduamente la chiesa. Egli morì dopo quattro anni di vita edificante. (Napolitano, Padre Pio, p. 143-4) (Cataneo, Padre Pio, 126) (Ruffin, Padre Pio, 340) (Gigliozzi, Padre Pio, 117-9) (Winowska, Il vero, 129-31) (De Robeck, Padre Pio, 65-6)

 

Cancro sparito

Lo scrittore Luigi Antonelli, era stato diagnosticato con cancro che copriva l'area tra l'orecchio, la mandibola, e la spalla, e gli erano stati dati tre mesi di vita. Egli si recò da Padre Pio, e si confessò da lui. Antonelli riportò che durante la confessione la sua anima fu trasportata in uno stato celestiale, e una specie di corrente circolò nel suo corpo, ed ogni traccia del tumore scomparve. Tornato a casa, rifiutò qualsiasi intervento chirurgico e riprese la sua normale attività. Dopo diversi mesi scrisse sul Giornale d'Italia (22 novembre 1942): "Io mi sento di essere guarito miracolosamente. Antonelli visse tre anni felici prima di morire. (Cataneo, Padre Pio, 135-6) (Ruffin, Padre Pio, 242)

 

Padre Pio mi ha ottenuto nove anni (1968)

Giuseppe Scatigna era ricoverato alla Casa Sollievo della Sofferenza nel 1968, pochi mesi prima che Padre Pio morisse. Egli era trattato per cancro terminale, melano sarcoma linfo ghiandolare. Nel frattempo Padre Pio mori. Giuseppe continuò a peggiorare, e a un certo punto il cancro era così avanzato che gli furono date non più di 48 ore di vita. Sua moglie riuscì ad avere da un frate del convento un pezzo di un pannolino usato da Padre Pio per asciugare il sangue della ferita al costato. Giuseppe e la moglie pregarono intensamente chiedendo cinque anni di vita per poter allevare adeguatamente la figlia adottiva che avevano.

Nella notte Giuseppe ebbe un sogno in cui vedeva Padre Pio che cercava di sollevare un sasso enorme, mentre tanti ragazzini si prendevano beffa di lui. Quando si riprese dal sogno si sentì immediatamente meglio. Il giorno dopo, il medico gli chiese come si sentiva. Egli rispose: "Mi sento perfettamente guarito." Il medico lo esaminò e tutto gli sembrò normale. Tutte le analisi e i test che fecero risultarono negativi. Le radiografie non mostravano nessun segno di cancro. Egli fu dimesso completamente guarito. Era il 23 novembre 1968, trenta giorni dopo la morte di Padre Pio. Giuseppe tornò in Sicilia con la famiglia, e rimase in buona salute per quasi dieci anni. Prima di morire egli disse: "Io volevo cinque anni così che la mia figlia potesse crescere. Padre Pio me ne ha ottenuti nove. Così io sono riconoscente." Giuseppe fece una morte serena. (Cataneo, A Padre Pio, 7-13)

 

Due anni felici (1981)

John e Elle Lynch vivevano in Canterbury, Inghilterra. Nel 1981, entrambi erano stati informati dai medici che presto sarebbero morti. John aveva insufficienza cardiaca congestizia terminale, e Elle aveva cancro del pancreas avanzato. Padre Pio comparve a John e sia il marito che la moglie guarirono quasi all'istante. I medici erano meravigliati e cominciarono a dubitare delle diagnosi che avevano fatto, ma essi avevano documentazione dei test fatti per John, e la chirurgia esplorativa per Elle. Per i due anni seguenti essi vissero felici e frequentavano la chiesa Cattolica. Dopo i due anni le malattie ricomparvero, ed essi morirono riconoscenti di aver avuto il tempo per mettere a posto le loro vita. (Ruffin, Padre Pio, 341)

 

Verrà a prendermi il 5 febbraio (1972)

Nel novembre 1972 un uomo in Roma soffriva giorno e notte di cancro terminale. Un giorno, con diversi membri della famiglia intorno al letto, egli cominciò a inveire: "Mandate via quel frate. Non lo vedete? è un Cappuccino con la barba bianca. Egli mi chiede di andare con lui. Io non ci voglio andare. Mi ha detto che verrà a prendermi il cinque di febbraio. Adesso se ne sta andando." I familiari credettero che la malattia e le medicine gli avevano procurato delle allucinazioni. Ma egli improvvisamente si sentì bene, e riconobbe in una fotografia di Padre Pio il frate che aveva visto. Egli andò in chiesa ogni giorno e passò tutto il suo tempo a pregare. All'inizio di febbraio 1973 ebbe una ricaduta, e il cinque febbraio mori serenamente, con il nome di Gesù sulle sue labbra. (Ruffin, Padre Pio, 380)

Verra' a prendermi molto presto (!981)

Brian John, un ragazzo di Liverpool, nel 1971 stava morendo di leucemia. I genitori erano membri non praticanti della Chiesa d'Inghilterra. Essi volevano pregare e chiesero aiuto a un prete cattolico loro amico. Il sacerdote chiese loro di pregare a Padre Pio, di cui loro non conoscevano assolutamente niente. Due settimane più tardi, Brian disse ai genitori: " Avete visto  l'uomo che mi venne a trovare ieri sera? Disse che si chiama Padre Pio. Ha un lungo vestito marrone ed ha buchi nelle mani e nei piedi. Quei buchi non gli fanno più male." Mentre  Brian parlava, i genitori sentirono un bellissimo profumo che riempì tutta la casa. John vide Padre Pio per diverse sere. Una sera John disse alla sua mamma: "Mamma, devi chiedere a Dio un altro bambino. Padre Pio mi ha detto che verrà molto presto per portarmi dalla mia Signora".  Pochi giorni dopo La sua salute deteriorò e fu portato all'ospedale, dove mori in pace. (Ruffin, Padre Pio, 380-1)

 

Alcuni anni di vita in più

Padre Pio a Giuseppe Pezzini di Bologna che chiedeva di confessarsi: "Non vedi come sei nero? Vai a casa e ritorna fra tre mesi e ti confesserai. Preparati a soffrire." Tornato a Bologna, a un controllo medico gli scoprirono un cancro alla gola. Si fa operare e sembra che tutto procede bene per qualche anno. Poi per un riacutizzarsi del male i medici suggeriscono una seconda operazione. Giuseppe va da Padre Pio, che gli dice: "Ti tolgono solo le corde vocali. Ora devi stare lontano dai ferri." Col passare del tempo Giuseppe nota che tutti quelli che avevavo fatto una seconda operazione erano morti, e dice a tutti: "Padre Pio già mi ha dato alcuni anni di vita in più. Che voglio più?" Dopo qualche anno fu ricoverato alla clinica Mangiagalli di Milano dove sopportò con gioia il dolore, riceveva ogni giorno la comunione, e gli amici gli portavano messaggi di conforto da parte di Padre Pio. Giuseppe, così confortato, chiuse serenamente il suo penoso calvario che Padre Pio gli aveva preannunciato. (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, p. 242-4)

 

Dieci anni

Angelo Cantrelli di Parma si era rivolto a Padre Pio in un momento di crisi della sua azienda, e divenne un figlio spirituale molto devoto. Andava frequentemente a San Giovanni Rotondo e portava offert per la Casa Sollievo. Durante il ritorno in treno da uno di questi viaggi fo colpito da un ictus. Il treno si fermò e Angelo fu ricoverato nella clinica Villa dei Pini presso Civitanova Marche. Padre Pio ne fu informato e mandò da Angelo Enzo Bersani per confortarlo. Ma il paziente non migliorava e la famiglia Cantrelli e gli amici di Parma si lamentavano per la "mancata assistenza" da Parte di Padre Pio: "Lui è andato da Padre Pio a portargli la carità per i malati e ha avuto la trombosi". Padre Pio apparve rattristato. Mandò di nuovo Enzo Bersani a Civitanova con un messaggio: "Di' ai familiari di stare tranquilli, perché' ho chiesto al Signore di concedergli ancora dieci anni di vita." Angelo migliorò e si ristabilì entro poche settimane; riprese le sue attività e morì dopo dieci anni. (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 321-3)

 

Ho ottenuto un altro anno

Padre Pio disse al dr. Karl Kisvarday, amministratore della Casa Sollievo della Sofferenza: "Carletto, il Signore ha già stabilito la data della nostra morte, però io sto dicendo una preghiera speciale per aggiungere un altro anno al tempo assegnato a te." Non molto tempo dopo, nel 1959 dr. Kisvarday fu portato in coma nella sezione di terapia intensiva di Casa Sollievo. Stette per tre giorni senza riprendere conoscenza, assistito dalla sua cameriera Paola Novak. Una notte Paola era tornata a casa esausta. Accanto al letto del dr. Kiswarday c'erano l'infermiera Margherita Cassano e una giovane suora. L'infermiera e la suora uscirono brevemente dalla stanza per meno di un minuto. Al loro ritorno esse videro un frate uscire dalla stanza e allontanarsi. Esse entrarono nella stanza insieme. Tutt'a un tratto il paziente disse: "Oh! Che bel profumo!" "è l'odore dell'alcool, disse Margherita che stava preparando una iniezione. "No, no, è il profumo di Padre Pio. Egli è venuto. Abbiamo parlato. Poi se ne è andato." Il dottore guarì e tornò a casa. Poco meno di un anno dopo questo episodio, dr. Kisvardai morì. Ma egli aveva ricevuto il suo anno in più di buona salute. (The Duchess, Magic, p. 120-1)

 

 Altri otto anni

Padre Marcellino raccontava che quando lui era cappellano nell'ospedale di Milano, era solito portare la comunione a un uomo malato di cancro alla gola. Quello gli disse che anni prima era stato a San Giovanni Rotondo, ma Padre Pio l'aveva trattato male dicendogli: "Va via, tu sei tutto sporco. Vattene via e preparati a morire."  L'uomo tornò dopo tre mesi, e questa volta era preparato a mettersi in pace con Dio. Dopo la confessione Padre Pio gli disse: "Tu non ti devi fare l'operazione. Tu non devi essere toccato." L'uomo visse altri otto anni. Egli usava ripetere: "Io ho ricevuto due miracoli da Padre Pio. Il secondo è che sono vissuto per altri otto anni. Ma il primo miracolo che ho ricevuto da lui è stata la mia conversione." (Schug, Profile, 146-7)

 

 

 

Padre Pio aveva il dono di conoscere esattamente se una persona si era salvata, e quanto tempo doveva passare in Purgatorio.

 

Padre Pio aveva una conoscenza esatta

Il Dr. Gerardo De Caro, figlio spirituale sin dalla gioventù, aveva lunghe conversazioni con Padre Pio. Dopo una di queste, egli scrisse nelle sue memorie, nel 1943: "Padre Pio aveva una conoscenza esatta delle anime nello stato di purgazione dopo la morte ed anche della durata delle pene che la divina bontà assegna e stabilisce, fino allo stato di purificazione totale." (Parente, Padre, 107-9) (De Caro manoscritto, pagg. 1-3)

 

Sì sono salvi

Padre Paolo Covino: "Il 18 settembre 1968 dissi a Padre Pio: "Padre, sono Padre Paolo, il figlio di Assunta. Sono salvi i miei genitori?" Padre Pio: "Sì, sono salvi." (Covino, 193-4).

Padre Paolo Covino con Padre Pio

E come puo' essersi salvata?

Don Pierino: "Padre, una giovane madre è morta improvvisamente; si è salvata?" Padre Pio: "Andava a Messa?" "No" E lui: "E come puo' essersi salvata?" (Galeone, 79)

 

Si è salvato?

Don Pierino: "Padre, un amico è morto di infarto: si è salvato? Dove sta?" Padre Pio: "Si è salvato ma ha da fare un lungo Purgatorio. Preghiamo preghiamo molto." (Galeone, 79-80) 

Tuo padre è salvo

Nel 1939 il padre di Padre Alberto d'Apolito si ammalo' gravemente è morì subitaneamente dopo aver ricevuto il santo viatico e l'estrema unzione da Don Giuseppe Prencipe, parroco a San Giovanni Rotondo. Padre Alberto si trovava a Montefusco. Quando ritorno' a San Giovanni Rotondo, Padre Pio abbracciandolo gli disse: "Su coraggio; stai tranquillo: tuo padre è salvo. Preghiamo per lui."  (D'Apolito, Padre, 95-6)

E' lassu'

Pasqualino Campanile morì in guerra il 26 settembre 1916. La sua madre mandò la figlia Nina con la sua maestra Vittorina Ventrella da Padre Pio, il 5 ottobre, per chiedergli se Pasqualino era salvo. Padre Pio: "Sì, è salvo ed ha bisogno di preghiere." La notte di Natale 1918 Nina chiese di nuovo a Padre Pio dov'era suo fratello. Padre Pio rispose: "E' lassù." (Parente, Padre, 151-6)

 

Italo non soffre più

Giuseppina, la madre di Italo Gagliardi, soldato disperso in guerra, fece chiedere a Padre Pio della sorte di suo figlio. Padre Pio: "Povero figlio. Quanto ha sofferto! Ora non soffre più. Bisogna rassegnarsi alla volontà di Dio!" Più tardi di seppe che era stato ucciso dai partigiani mentre tentata di raggiungere il meridione con altri soldati fuggiaschi. (D'Apolito, Padre, 106-7)

 

Julius Fine è salvo

Florence Fine Ehrman, degli Stati Uniti, riporta che nel 1965 suo padre Julius stava morendo di sclerosi amiotrofica laterale. Lei scrisse a Padre Pio ed ebbe come risposta che il Padre avrebbe pregato per Julius e lo avrebbe messo sotto la sua protezione. Julius morì nel febbraio 1966. Julius era stato ebreo osservante per tutta la sua vita. Nell'ottobre 1967 Florence venne da Padre Pio e gli chiese notizie di suo padre. Padre Pio: "Julius è salvo, ma dobbiamo pregare molto per lui." (Parente, Padre, 159-60)

Stia tranquilla, si è salvato

Maria Winowska riportò che una signora aveva un fratello che si era suicidato per un dissesto finanziario. La signora andò da Padre Pio nella speranza di sapere se si era salvato. Si recò alla Messa, ma non riuscì a parlare con lui. Si sedette sfiduciata in un banco mentre Padre Pio confessava le donne. La signora riportò: "D'un tratto mi sentii toccare con un gomito: "Padre Pio vi chiama!" Infatti girai la testa e vidi che Padre Pio mi guardava e mi fece cenno con un dito. Balzai su e mi inginocchiai davanti al confessionale. Lui mi disse: "Stia tranquilla, si è salvato." Poi si voltò verso una penitente. Io ero pazza di gioia." (Winowska, Il vero volto, 198-9)

 

 

 

 

Padre Pio aveva il dono di essere in diretto contatto con le anime del Purgatorio.

 

Ne ho viste tante!

Padre Alberto D'Apolito riporta che Mons. Alberto Costa, Vescovo di Melfi, nel 1922 mentre era in conversazione con Padre Pio gli chiese se avesse mai visto un'anima del Purgatorio. Padre Pio rispose: "Ne ho viste tante che non mi spaventano più." (Parente, Padre, 129)

 

Su questa montagna

Padre Pio: "Su questa montagna salgono più anime purganti che uomini viventi ad assistere alle mie Messe e a cercare le mie preghiere." (Parente, Padre, 209)

 

Collegamento diretto

Padre Alessio: "Sembrava che tutti fossero convinti che Padre Pio avesse dei collegamenti con l'altro mondo o che fosse in grado di avere notizie dirette dell'aldila'"." (Parente, Padre, 28)

 

Pietro Di Mauro detto Precoco

Padre Pio raccontò a Padre Paolino, superiore del convento: "Stavo pregando con gli occhi socchiusi quando vidi aprirsi la porta ed entrare un vecchio ravvolto in un mantello, e venire a sedersi vicino a me. Mi disse: "Io sono Pietro Di Mauro soprannominato Precoco. Io sono morto in questo convento il 18 settembre 1908, nella cella numero quattro, quando vi era ancora l'asilo di mendicità. Una sera, stando a letto, mi addormentai col sigaro acceso, che diede fuoco al pagliericcio e morii soffocato e bruciato. Sono ancora nel Purgatorio. Ho bisogno di una santa Messa per essere liberato. Il Signore ha permesso di venire a chiedere a voi aiuto." Padre Pio: "Stai tranquillo, domani celebrerò la Santa Messa Per la tua liberazione." Dopo qualche giorno, Padre Paolino da Casacalenda, il superiore del convento, scese in paese, fece una ricerca all'anagrafe e scoprì che effettivamente un tale Pietro Di Mauro era veramente morto il 18 settembre 1908, nelle fiamme del suo letto andato a fuoco, mentre dormiva. (Parente, Padre, 132-35) (Versione da testimone di Padre Alberto D'Apolito, Padre, pagg. 77-81)

 

Sulla strada verso il Paradiso

Un giorno Padre Pio si alzò bruscamente dalla tavola e si diresse verso la porta del convento. Alcuni frati gli andarono appresso. Padre Pio aprì la porta e cominciò a parlare. I frati non vedevano nessuno oltre a Padre Pio. Uno di loro pensò persino che fosse "impazzito".  Finita la conversazione Padre Pio chiuse il portone e, avviandosi indietro, vive il volto perplesso dei frati e disse loro: "Non preoccupatevi. Ho parlato con alcune anime che sulla strada che dal purgatorio mena al paradiso sono venute quì per ringraziarmi di averle ricordate questa mattina durante la Messa." (Parente, Padre, 137-9)

 

Novizio poco diligente

Padre Pio aveva finito di pregare nel coro udì un forte rumore come quello che fanno i candelabri dell'altare maggiore quando cadono. Si avvicinò alla ringhiera di legno e vide un giovane frate che gli disse: "Sto facendo il mio purgatorio qui. Sono stato studente seminarista in questo convento ed ora mi tocca espiare i peccati commessi durante la mia permanenza quì, perché mancai di diligenza nell'adempiere ai miei doveri in questa chiesa." Padre Pio rispose: "Dirò una messa per te domani, ma tu non venire più quì." (Parente, Padre, 143-9)  (D'Apolito, Padre, 81-2)

 

I due frati e zi' Razio

Padre Francesco Napolitano, cappuccino della provincia di Foggia e poi missionario in Cile, raccontava che zi' Razio, il padre di Padre Pio, una sera era ospite del convento. Quando volle entrare nella cella numero dieci che gli era stata assegnata, vide due frati, in piedi davanti alla stanza, che non lo facevano entrare. Quando zi' Razio tentò di entrare di forza, i due frati sparirono. Zi' Razio era terrorizzato e chiese spiegazione a Padre Pio, che disse: "Pa', quei due frati sono due poveri religiosi in purgatorio. Sono venuti per chiedere le nostre preghiere per uscirne al più presto." (Parente, Padre, 165-7)

 

Frate alla scrivania

A mezzanotte la comunità dei frati sacerdoti recitava nel coro il Mattutino. I frati laici recitavano al posto del breviario settantasei Padre Nostro. Nel 1945 Fra Pietro al ritorno nella sua cella trovò seduto alla scrivania un giovanissimo frate con la testa chinata, coperta dal cappuccio, e con le mani giunte, come se stesse meditando. benché spaventato fra Pietro chiese ad alta voce: "E tu chi sei?" L'unica risposta ricevuta fu la scomparsa del giovane frate nell'aria rarefatta. Spaventatissimo, fra Pietro corse da Padre Pio, che gli disse: "Il frate che hai visto alla scrivania è un povero novizio, che sta facendo ancora il suo purgatorio in questa stanzetta. Ma non ti spaventare. Non ti molesterà più, perché non lo vedrai più. Raccomandalo a Dio perché possa presto giungere in Paradiso." (Parente, Padre, 169-72)

 

Le mie sofferenze sono finite

Il 30 dicembre 1936 Padre Pio fu informato che il suo amico Padre Giuseppe Antonio, residente nel convento di S. Anna a Foggia, era gravemente ammalato. Mentre Padre Pio era nella sua cella pregando per l'amico, la porta si apri' ed entro' Padre Giuseppe. Padre Pio: "Come stati? Mi è stato appena detto che eri gravemente ammalato, e mo' ti trovi qui?" Padre Giuseppe Antonio: "Sto bene. Tutte le mie sofferenze sono finite e sono venuto a ringraziarti per le tue preghiere." Le cronache del convento riferiscono che l'apparizione avvenne esattamente nello stesso momento in cui spiro'. (Parente, Mandami, 177-9)

 

Don Giovanni Caporaso

Questo fatto fu riportato da Padre Bonaventura Massa. Don Giovanni Caporaso era Parroco di Pietrelcina prima del nuovo parroco don Salvatore Pannullo. Don Giovani morì nel 1901. Nel 1910 mentre Padre Pio diceva la messa, don Salvatore vedeva il defunto don Giovanni inginocchiato sull'inginocchiatoio dietro l'altare. Don Giovanni fu anche visto inginocchiato nella chiesetta di San Pio martire nel rione Castello. Anche Padre Pio aveva notato un sacerdote inginocchiato, ma avendolo visto di dietro, non aveva mai capito chi fosse. Le apparizioni durarono circa un mese. L'ultima volta il defunto sacerdote disse a don Pannullo: "Salvatore, ora ti lascio, non ritornerò più. Come è stato terribile per me, e quanto mi è costato." Don Giovanni Caporaso era un uomo onesto e giusto, ma dopo la celebrazione della messa del mattino usava andare subito, senza fare il dovuto ringraziamento, nella farmacia accanto alla chiesa, per chiacchierare con gli amici. (Parente, Padre, 185-190)

 

 

 

 

 

 

Padre Pio pregava costantemente per le anime del Purgatorio, e diceva di averlo visitato.

 

Cassetta per le Anime del Purgatorio

Padre Paolo: "Da ragazzo, frequentando il convento, notavo che Padre Pio si fermava sulle scale per prelevare un dischetto numerato da un'apposita cassetta. Consultava poi un elenco affisso alla parete, quindi deponeva il dischetto. Quando gliene chiesi il motivo seppi che così riceveva un'utile indicazione per quali anime del purgatorio dovesse pregare. (Covino, 64)

 

Padre Alessio: "In tutti i conventi cappuccini, nel posto di maggior passaggio, è affisso alla parete un quadro che elenca le categorie delle anime del purgatorio più bisognose: abbandonate, dimenticate, sacerdoti, religiosi, lavoratori della campagna, eccetera. In una piccola cassetta di legno attigua o sottostante, vi sono dei dadi numerati corrispondenti all'elenco del quadro. Chi passa, estrae un dado, e recita una preghiera per le anime corrispondenti al numero estratto." (Alessio, Padre, 97-9)

  Padre Pio Capuano spiega il quadro e la cassetta, posti nel corridoio dei frati nel convento di San Marco la Catola.

 

Scatola sul muro sopra le scale con i numeri per le anime del purgatorio

 

Padre Marcellino: "A San Giovanni Rotondo sul secondo pianerottolo della scala del convento, salendo, c'è una tabellina che ha questa indicazione: "Metodo semplice per suffragare le anime del purgatorio." In essa sono indicate cento categorie di persone per le quali si può pregare. Ogni categoria viene abbinata a un numero, estratto da una piccola urna, o cassetta, da chi passa. Padre Pio era scrupolosissimo nel fermarsi e farsi suggerire dalla rapida estrazione l'intenzione per chi egli doveva rivolgere al Cielo una preghiera di suffragio." (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 242, nota 13)

Fuoco del Purgatorio

Fra' Modestino: "Padre, cosa ne pensate delle fiamme del purgatorio?" Padre Pio: "Se il Signore volesse permettere all'anima di passare da quel fuoco a quello più bruciante di questa terra, sarebbe come  passare dall'acqua bollente all'acqua fresca." (Alessio Padre, 95-6)

 

Fuoco del Purgatorio

La signora Birulli di Cerignola chiese: "Padre, non mi dà un'idea del Purgatorio?" Padre Pio: "Figlia mia, le anime del Purgatorio vorrebbero gettarsi in una sorgente di fuoco terreno, perché per loro sarebbe come una sorgente di acqua fresca."

 

Saliva e scendeva

Cleonice Morcaldi: "Io credo, senza timore di sbagliare, che Gesù, al suo generoso corredentore ha dato la libertà, il dono di salire in Paradiso, scendere in Purgatorio, e anche nell'inferno, per fini a Dio noti. Lui stesso ce lo fa sapere: "E scesi laggiù fra quei disgraziati e mi fece sentire le pene che soffrono i dannati!" Padre Pio diceva spesso: "Vuotiamo il Purgatorio." (Cleonice, 2013, 284-5)

 

  Prego per il mio bisnonno

Padre Pio un giorno spiegava: "Anche ora posso pregare per la buona morte del mio bisnonno, anche se è morto da più di cent'anni, perché in Dio non esiste il passato e tanto meno il futuro. Tutto è eterno presente. In quanto tutto presente dinanzi a Lui, Egli aveva, secondo il nostro modo di pensare nel tempo, già preso in considerazione queste preghiere. Quindi, anche ora posso pregare per la felice morte del mio bisnonno." (Parente, Padre, 103-4)

 

Vittima per i peccatori e le anime purganti

Dalla lettera a Padre Benedetto il 29 novembre 1910: "Padre, vengo a chiederle un permesso. Da parecchio tempo sento in me un bisogno di offrirmi al Signore vittima per i poveri peccatori e per le anime purganti." (Epistolario I, 206)  Dalla lettera di Padre Benedetto a Padre Pio l' 1 dicembre 1910: "Fà pure l'offerta di cui mi parli che sarà accettissima al Signore." (Epistolario I, 207)

 

Il sangue della vittima

"Gesù, la sua diletta Madre, l'Angiolino con gli altri mi vanno incoraggiando, non tralasciando di ripetermi che la vittima per dirsi tale bisogna che versi tutto il suo sangue." (Epistolario I, 314-5)

 

 

 

Frasi di Padre Pio a Cleonice Morcaldi

"Dio non manda le anime all'inferno. Sono loro che vogliono andare." (Cleonice, La mia vita, 284)

 

"Che cosa poteva fare di più Gesù, e che non abbia fatto? Ha versato fino all'ultima goccia il suo Sangue, per salvarci."

(Cleonice, La mia vita,  284)

 

A proposito dell'inferno: "Scesi laggiù fra quei disgraziati e (Dio) mi fece sentire le pene che soffrono i dannati!"

(Cleonice, La mia vita, 285)

 

"Vuotiamo il Purgatorio" Cleonice, La mia vita, 285)

 

"E tu non sai che satana ha paura di me?" (Cleonice, La mia Vita,  286)

 

 

 

 

 

Padre Pio aveva il dono di saper se una persona era gia' in Cielo, e di poter accompagnare le anime in Paradiso.

 

E' già in Cielo

Don Pierino andò da Padre Pio col pretore del paese. La sorella del pretore era morta l'anno prima, e padre Pio aveva detto che era in Purgatorio. Questa volta Padre Pio disse: "è già in cielo." (Galeone, 79)

 

Stanno in Paradiso pure loro

Don Pierino: "Mia madre vuol sapere da voi dove si trovano i suoi genitori." Padre Pio: "Figlio mio, di' alla mamma che stanno in Paradiso."  Dopo alcuni mesi: "Mio Padre è arrabbiato e vuol sapere pure lui dove stanno i suoi genitori." Padre Pio: "Stanno in Paradiso pure loro."(Galeone, 77-8)

E' già in Paradiso

Genoveffa de Troia, ora Venerabile, morì nel 1949 dopo 44 anni di feroci sofferenze. Padre Paolo Covino riporta: "Subito dopo la morte di Genoveffa Padre Pio mi disse: "E' già in Paradiso!" (Covino, 109-10)

 

E' in Paradiso

 Carmela Marocchino, ospite di Mary Pyle, era sorella di un frate cappuccino, Padre Vittorio da Canosa, morto all'improvviso, il 29 gennaio 1958, senza ricevere i sacramenti. Carmela chiese a Padre Pio perché Dio l'aveva portato via. Padre Pio: "sai cosa Gesù ha fatto di tuo fratello? Gesù è andato nel giardino. Li c'erano molti fiori, ma uno era più bello degli altri.  Si è piegato sul più bello e lo ha colto. E' proprio questo quello che ha fatto Gesù con tuo fratello. E' salvo, ma dobbiamo pregare." Il 29 luglio 1958 Carmela chiese di nuovo. Padre Pio: "Figlia mia, noi sacerdoti siamo maggiormente responsabili dinanzi a Dio e quando ci troviamo dinanzi a lui, dobbiamo presentarci con timore e trepidazione. Pertanto continuiamo a pregare."  Il 28 dicembre 1958 Carmela chiese di nuovo, e Padre Pio disse: "E' in paradiso." (Parente, Padre, 156-8)

 

Mandata in Paradiso

Anna Tremigliozzi completò il corso di infermiera a Napoli e rimase lì a svolgere la sua professione per due anni. Padre Pio la chiamò a San Giovanni Rotondo per lavorare nel nuovo ospedale Casa Sollievo. Aveva 22 anni. Dopo un paio d'anni contrasse l'epidemia "asiatica" e morì. Tutti in famiglia erano angosciati e pensavano che magari sarebbe ancora viva se non avesse lasciato Napoli. Padre Pio disse a suor Vincenza, sorella di Anna: "Dove credi che è la sorella tua? L'abbiamo mandata in Paradiso!" Suor Vincenza prese a ripetere spesso a se stessa: "Chissà che fine avrebbe fatto la mia povera sorella se fosse rimasta a Napoli." (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 341-2)

 

Cosa ha risparmiato il Signore

Enzo Bersani presentò a Padre Pio due coniugi che avevano appena perso un figlio giovane. Essi si lamentavano della "tremenda punizione ricevuta da parte di Dio." Padre Pio li confortò assicurando che il figliuolo era in Paradiso. Accompagnando Padre Pio alla sua cella, Enzo Bersani sottolineava la grande prova a cui quei due erano sottoposti. Padre Pio: "Tu non sai che cosa il Signore ha risparmiato loro." (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 341)

 

In Paradiso chi non ti aspetti

A Padre Alessio: "Tu ti meraviglieresti nel trovare in Paradiso anime che non ti saresti mai atteso di vedere li'." (Parente, Padre, 110-1)

Volata in Paradiso durante la Messa

 Carmela Fiorentino, la madre di Cleonice Morcaldi,  morì il 2 aprile 1937. Il 4 maggio, Padre Pio disse a Cleonice dopo la confessione: "Stamani, durante la Messa, mamma tua se n'è volata in Paradiso." (Morcaldi, La mia vita, 126)

 

Il Paradiso sottosopra

Margerita Cassano si confessò da Padre Pio "e lui mi strapazzò ben bene, non ricordo per quale motivo." Quando andò a fare le preghiere di penitenza Margherita si lamentò con i suoi santi protettori e chiese loro di farle capire quello che Padre Pio voleva da lei. Alla confessione successiva Padre Pio le disse: "Sei andata lamentandoti, riempiendo il mondo dei tuoi lamenti." Margherita: "Ma io non ho parlato con nessuno!" Padre Pio: "Ah si? Ed il Paradiso sottosopra chi lo ha messo?"  (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 252)

 

Credi che non posso venire dal Paradiso?

  Padre Costantino Capobianco disse a Padre Pio: "Io voglio morire prima di voi, così voi mi potete assistere." Padre Pio: "E tu credi che io non posso venire dal Paradiso?" (Capobianco, Words, p.  206-7)

 

Direttamente in Paradiso

Elena Bandini, di Borgo San Lorenzo, Firenze, fu molto attiva nell'apostolato del terz'ordine francescano nel Mugello. Padre Pio le scrisse ventiquattro lettere tra il 1921 e il 1922. Nel 1937 si stabili' definitivamente a San Giovanni Rotondo. Elena Bandini morì nel 1955, tra grandi sofferenze, accettate senza pregare per la sua guarigione. (Epistolario III, 1049-1074).

John McCaffery, lo scrittore irlandese che risiedeva temporaneamente a San Giovanni Rotondo, riporta che quando le sue sofferenze divennero difficili da sopportare Elena chiese a Padre Pio di poter morire, e Padre Pio: "Ancora un'altro po' di tempo." Quando Elena morì John disse a Padre Pio: "Certamente Elena è andata direttamente in Paradiso, senza nessuna sosta intermedia." Padre Pio: "Oh! Assolutamente senza nessuna sosta! (McCaffery, Tales, 74-6)

 

 

 

Luminosita' celestiale di Padre Pio (radianza).

 

Gigante.

 

Lucia Iadanza

La vigilia di Natale del 1922 un gruppetto di tre donne aveva preparato l'altare per la Messa di Padre Pio a mezzanotte. Dopo aver completato il lavoro si sedettero intorno a un braciere per riscaldarsi un po' in attesa dell'orario. Mentre le altre due sonnecchiavano, Lucia Iadanza continuò a recitare il rosario. Ad un tratto, dalla scala interna della sacrestia, scese Padre Pio e si fermò vicino alla finestra. Aveva in braccio Gesù Bambino e il suo volto era tutto raggiante. Quando la visione scomparve Padre Pio s'accorse che Lucia era sveglia e lo stava fissando attonita. Padre Pio: "Lucia, che hai visto?" Lucia: "Padre, ho visto tutto."  Padre Pio: "Non dire nulla a nessuno (Modestino, Io, 41) (Capuano, 275)

 

Nicola Pazienza

Padre Agostino Da San Marco in Lamis: "Nicola Pazienza, un contadino che abita vicino alla nostra clausura, dirimpetto alle finestre delle nostre stanze, mi raccontò che anni orsono, mentre egli dormiva d'estate sull'aia, si sveglio' di botto e vide la stanza del Padre Pio verso mezzanotte tutta illuminata da una luce più fulgida del sole, e il Padre risplendente in mezzo a questa luce. Nicola a tale visione esclamo' tra sè: "Mio Dio, che sarà il Paradiso?" (Agostino, Diario 189) (Capuano, 277-8)

 

Padre Raffaele

Padre Raffaele da S. Elia a Pianisi, testimoniò in un suo manoscritto: "Dormivo nella cella di fronte alla cella #5 dove stava p. Pio. Verso mezzanotte mi levo dal letto quasi spaventato. Il corridoio era nell'oscurità rotta dalla luce incerta di un lumicino al petrolio. Mentre stavo sull'uscio per uscire, ecco che passa p. Pio che torna dal coro ove era stato in preghiera. Era mezzanotte! P. Pio, tutto luminoso, con Gesù bambino tra le braccia, andava a lenti passi e mormorava preghiere. Passa davanti a me, tutto raggiante di luce, e non si accorge della mia presenza. Solo alcuni anni dopo sono venuto a sappere che il 20 settembre ricorreva l'anniversario delle sue stimmate."  Padre Pio Capuano quota e cita: Padre Raffaele, Manoscritto: "Brevi cenni riguardanti la vita di p. Pio e la mia lunga dimora di 35 anni con lui" MS f 38s). (Capuano, Con P. Pio, p. 275)

 

Il giovane universitario

Cleonice Morcaldi: " Arriva un giovane universitario, molto spiritoso. La fidanzata lo esorta ad ascoltare una Messa. Per accontentarla, ne ascolta una; ma poi per una decina di giorni lo si vede in chiesa, sempre allo stesso posto. Un giorno piangeva come un bambino. La fidanzata ci disse, in segreto, che fin dal primo giorno vide il Padre con paramenti tutti illuminati di una luce che abbagliava, poi con la corona di spine a forma di cappello, e il viso rigato di sangue. Fu allora che andò da Padre Pio per raccontargli quello che ogni mattina vedeva. Il Padre gli disse: "Ringrazia il Signore, non ti impressionare, perché io non soffro quanto tu vedi. Mi raccomando di non parlarne a nessuno. I segreti di Dio si tengono nel cuore. Il Signore ti ama. Studiati di essergli sempre fedele." (Morcaldi, La mia vita, p. 66)

   

Sembianze di Gesù

Don Pierino: "Una mattina servivo la Messa a Padre Pio. Al momento che mi doveva dare l'ostia della comunione vidi chiaramente Padre Pio cambiare le sue sembianze in quelle di Gesù. Era di statura normale, in abiti sacerdotali, occhi sereni, volto dolce, labbra con cenno di sorriso. Dopo, vidi Padre Pio riprendere le sue sembianze. Nessuno se ne accorse, perché nessuno me ne parlò." (Galeone, 69-70)

 

In un alone di luce

Giuseppe Vitiello di Ponza, che era marittimo su una petroliera, testimoniò: "Ogni sera a bordo recitavo le preghiere e facevo l'esame di coscienza, ma non trovavo pace perche' non riuscivo a trovare una ragazza per sistemarmi. Una notte mentre dormivo mi svegliai, avvertendo una presenza nella cabina. Vidi chiaramente davanti a me, in un alone di luce, un personaggio con la barba che mi disse: "Vienimi a trovare." Io pensai che fosse San Silverio, il patrono di Ponza. Ma sbarcato a Cagliari sentii parlare per la prima volta di Padre Pio. Lo andai a trovare quando si sposò una mia cugina di Mercogliano. Padre Pio mi disse: "Tu non vai a messa. Quando torni a terra, i parenti li vai a trovare, ma a messa non vai." Visitai Padre Pio altre due volte ed ebbi finalmente il coraggio di domandargli se il personaggio misterioso apparsomi era lui. Padre Pio: "Sì sono stato io. E ti ho chiamato per farti trovare bene nella vita". Giuseppe: "A San Giovanni Rotondo conobbi una ragazza. Padre Pio mi disse: "Sposati. Le nozze saranno benedette da me". E così avvenne." (Iasenzaniro, Testimonianze, parte seconda, 349-51)

 

Diventò luminoso

Daniele Cerioni, nativo della Sardegna e residente a Roma descrisse in una lettera a Fra Daniele la sua esperienza assistendo alla messa di Padre Pio: "Mentre insieme ai fedeli ero in attesa che P. Pio venisse in chiesa per celebrare la santa messa, ho visto uscire dalla sagrestia due file di angeli che lo precedevano: il Padre aveva a fianco la Madonna. Si accostò all'altare, mentre la Madre di Dio si mise a un lato. Appena cominciò il salmo "Introibo ad altare Dei", P. Pio diventò luminoso e tale rimase per tutto il tempo della celebrazione. All'elevazione apparve Gesù che si fondeva in P. Pio: facevo fatica a distinguere le due persone. Alla comunione la fusione divenne totale, per effusione d'amore". Il Cerioni conclude lo scritto, pregando fra Daniele di domandare a P. Pio se quanto ha visto sia stata solo un'immaginazione fantastica o corrisponde invece a realtà. Fra Daniele va nella cella del Padre e, mettendogli la lettera nelle mani, gli chiede se quel figlio spirituale ha visto giusto. Il Padre scorre lentamente quelle righe e poi dice: «La prima parte, quella che accenna alla presenza degli angeli e della Madonna intorno all'altare, è così». E rimane in silenzio.

«Padre — dice fra Daniele — , se è vera la prima parte, è vera anche la seconda parte». E P. Pio acconsente con un cenno di capo. (Iasenzaniro, The Padre, Testimonies, third part, 668-9)

 

Radiazioni luminose

Il dr. Giorgio Festa scrisse che mentre osservava la ferita del costato "fresca e vermiglia a forma di croce", "l'escara che la copriva era caduta e dai suoi contorni si sprigionavano brevi, ma evidenti radiazioni luminose." (Festa, Misteri, 215)

 

Gruppi di Preghiera: Padre Pio fulgido come il sole: Raggi di rose bianche e rosse

Vittorina Ventrella nel dormiveglia ebbe una visione. Le sembrò di vedere il cielo pieno di splendore, in mezzo al quale vi era un sacerdote dal volto di Padre Pio, vestito di ricchissimi paramenti sacri, tempestati di perle e di gemme preziose. Il volto di Padre Pio divenne fulgido come il sole, da cui partivano, in tutte le direzioni, innumerevoli raggi che si perdevano nell'infinito. I raggi erano formati da miriadi di piccole rose bianche e rosse. Dileguatasi la visione si accorse di essere sveglia. Il mattino di buonora si recò in chiesa. Padre Pio , quando la vide, la fece avvicinare e disse: "Sei venuta a dirmi ciò che hai visto questa notte." Vittorina: "Devo crederci o è stato un sogno?" Padre Pio: Tu ne dubiti?" Vittorina: "Padre, che cosa significano tutti quei raggi luminosi, formati da migliaia e migliaia di piccole rose bianche e rosse, che partivano da Voi in tutte le direzioni?" Padre Pio: "I raggi simboleggiano i Gruppi di preghiera che si diffondono in tutto il mondo. Le rose bianche rappresentano le anime che si sforzano di vivere nella grazia, nell'amore di Dio, e nella carità fraterna. Le rose rosse rappresentano le anime che portano con gioia la croce della sofferenze e, unite a Gesù e a me, collaborano alla conversione dei peccatori e alla salvezza dei fratelli." (D'Apolito, Padre, 242-3)

 

Un gigante

Fra Daniele Natale e Padre Agostino da San Marco in Lamis stavano pregano nel coro della chiesetta di Santa Maria delle Grazie. All'improvviso Padre Pio aprì a porta ed entro'. Era un gigante, un uomo enorme di fronte a loro. Era così alto da raggiungere l'altezza del Crocifisso che diede le stimmate. Si inginocchio' per circa quindici minuti. Quando si alzò divenne di nuovo normale. Essi rimasero senza fiato. Fra Daniele e Padre Agostino commentarono tra loro: "Noi non capiremo mai chi è veramente Padre Pio." (Iasenzaniro,The Padre testimonies, third part, 591-2)

 

 

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